AGOSTO, 2023: POPMed #20
Addentriamoci, insieme, nell'oceano della letteratura scientifica, per tornare alla fonte!
Ciao a tuttə, siamo Raffaele Avico, Francesco della Gatta e Andrea Pisano.
Benvenutə su POPMed. Di che si tratta?
POPmed è una newsletter a cadenza bi-settimanale pensata per proporti 10 articoli scientifici a proposito di ricerche, studi che crediamo possano essere rilevanti per le scienze cliniche del mentale (psichiatria, psicologia clinica, neuroscienze, avanguardie di ricerca, salute mentale).
Saranno spesso in lingua inglese e daremo priorità ad articoli ad elevato impatto scientifico (meta-analisi e review, ma anche RCT), tutti free: 9 di questi saranno incentrati su aspetti di avanguardia, ovvero sviluppi recenti della letteratura, mentre un articolo (posto al fondo della newsletter) si riferirà invece a una ricerca di impatto storico nell’area scientifica di interesse.
Come mai questo progetto?
Cosa significa per noi tornare alla fonte?
Significa innanzitutto proporre - e promuovere - una (in)formazione diretta, ma graduata: potrai entrare in contatto con la complessità della letteratura scientifica, ma non da solo. Nella newsletter si trovano infatti: una sinossi introduttiva a ciascun articolo, una serie di approfondimenti specifici, il link diretto all’articolo per poterlo consultare.
Vorremmo quindi essere delle lenti attraverso cui trovare un affaccio su un dettaglio, uno scorcio, un contributo di valore nella letteratura scientifica esistente.
Tornare alla fonte significa anche promuovere un giornalismo scientifico di qualità e orientato al reale della pratica clinica: tenteremo di proporre studi con una ricaduta diretta sulla dimensione professionale.
Che tu sia quindi unə giovane interessatə alla macro-area della salute mentale o unə professionista della cura, confidiamo che questo progetto possa essere per te!
Se vuoi, aiutaci a farci conoscere. Parla di POPMed e vienici a trovare su Instagram (@_popmed)! Ti aspettiamo per tornare, insieme, alla fonte!
Buona lettura amicə!
Un’ultima cosa, amicə!
Se hai voglia, facci sapere con un commento che ne pensi di POPMed.
Senza di te, tutto questo non sarebbe possibile.
Per noi, il tuo parere è importante.
1. Genetica e disturbi mentali, dove siamo?
I rapidi progressi della genetica psichiatrica negli ultimi 10 anni, sebbene entusiasmanti dal punto di vista della ricerca, non hanno ancora avuto un impatto significativo sulla pratica clinica. Come potremo davvero far funzionare la genetica nella clinica psichiatrica? Il flusso costante di scoperte genetiche negli ultimi anni è stato entusiasmante per gli specialisti del settore, ma a volte può assomigliare alla raccolta di francobolli, senza un'ovvia rilevanza clinica. Qualche anno fa uno studio pubblicato su Science, che puoi raggiungere cliccando qui, aveva messo in mostra fattori neurobiologici comuni a molti disturbi mentali. Come potremo davvero far funzionare la genetica nella psichiatria clinica e, soprattutto, la genetica è pronta per essere messa al lavoro nella psichiatria clinica? Gli autori del paper che vi presentiamo hanno tentato di rispondere a questa domanda conducendo un'indagine sui metodi ampiamente utilizzati e sui principali progetti di studio evidenziando i risultati chiave emersi finora. Qui un approfondimento dell’Istituto Superiore di Sanità sui determinanti genetici e ambientali di aspetti di personalità e psicopatologia. Questi risultati informano un ampio modello concettuale di come il rischio genetico può agire per influenzare le dimensioni della psicopatologia e le manifestazioni cliniche. La panoramica si conclude con i punti salienti di alcuni dei risultati clinicamente più rilevanti fino ad oggi e le loro implicazioni per la pratica psichiatrica nel prossimo futuro.
Eccovi l’articolo:
Putting Genetics to Work in the Psychiatric Clinic.
2. Tonico, ma immobile.
L'immobilità tonica (TI) è una risposta riflessa e involontaria che provoca inibizione motoria, soppressione vocale e analgesia. Qui un video documentario molto interessante su questa arcaica risposta evoluzionistica. La TI è provocata dall'estrema paura e dalla percezione di essere intrappolati in una situazione di pericolo di vita. La ricerca suggerisce che la TI è una risposta peritraumatica frequente e può essere correlata al successivo disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Tuttavia, i risultati sono contrastanti e, finora, non è stata pubblicata alcuna revisione sistematica o meta-analitica che esamini le associazioni tra TI e PTSD. Per rispondere a questa domanda, gli autori di questo articolo hanno rivisto sistematicamente e meta-analiticamente la letteratura e studiato se la TI è associata allo sviluppo, alla gravità e al decorso del disturbo da stress post-traumatico. Inoltre, hanno valutato se diversi tipi di eventi traumatici sono associati in modo differenziale con la TI e se la gravità della TI differisce in base al sesso. Cliccando qui puoi leggere e/o scaricare gratuitamente il libro a cura di Carlo Alfredo Clerici su TI e trauma. La TI peritraumatica è associata alla gravità dei sintomi di PTSD, si verifica più spesso durante la violenza interpersonale ed è più grave tra le donne. Sono necessarie ulteriori ricerche longitudinali per indagare il ruolo della TI nello sviluppo e nel corso della psicopatologia, al momento la letteratura disponibile sembra supportare il ruolo della TI sia nello sviluppo che nel decorso del PTSD.
Eccovi l’articolo: