DICEMBRE 23: POPMed #28
Addentriamoci, insieme, nella giungla della letteratura scientifica, per tornare alla fonte!
Ciao a tuttə, siamo Raffaele Avico, Francesco della Gatta e Andrea Pisano.
Benvenutə su POPMed. Di che si tratta?
POPmed è una newsletter a cadenza bi-settimanale pensata per proporti 10 articoli scientifici a proposito di ricerche, studi che crediamo possano essere rilevanti per le scienze cliniche del mentale (psichiatria, psicologia clinica, neuroscienze, avanguardie di ricerca, salute mentale).
Saranno spesso in lingua inglese e daremo priorità ad articoli ad elevato impatto scientifico (meta-analisi e review, ma anche RCT), tutti free: 9 di questi saranno incentrati su aspetti di avanguardia, ovvero sviluppi recenti della letteratura, mentre un articolo (posto al fondo della newsletter) si riferirà invece a una ricerca di impatto storico nell’area scientifica di interesse.
Come mai questo progetto?
Cosa significa per noi tornare alla fonte?
Significa innanzitutto proporre - e promuovere - una (in)formazione diretta, ma graduata: potrai entrare in contatto con la complessità della letteratura scientifica, ma non da solo. Nella newsletter si trovano infatti: una sinossi introduttiva a ciascun articolo, una serie di approfondimenti specifici, il link diretto all’articolo per poterlo consultare.
Vorremmo quindi essere delle lenti attraverso cui trovare un affaccio su un dettaglio, uno scorcio, un contributo di valore nella letteratura scientifica esistente.
Tornare alla fonte significa anche promuovere un giornalismo scientifico di qualità e orientato al reale della pratica clinica: tenteremo di proporre studi con una ricaduta diretta sulla dimensione professionale.
Che tu sia quindi unə giovane interessatə alla macro-area della salute mentale o unə professionista della cura, confidiamo che questo progetto possa essere per te!
Se vuoi, aiutaci a farci conoscere. Parla di POPMed e vienici a trovare su Instagram (@_popmed)! Ti aspettiamo per tornare, insieme, alla fonte!
Buona lettura amicə!
Un’ultima cosa, amicə!
Se hai voglia, facci sapere con un commento che ne pensi di POPMed.
Senza di te, tutto questo non sarebbe possibile.
Per noi, il tuo parere è importante.
1. Narcisismo: è questo, non ciò che dicono in tv.
Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di Narcisismo, purtroppo con narrazioni da bar e teorie a braccio. Ne sono un esempio i numerosi articoli di giornale che lievitano in numero soprattutto in seguito ad eventi tragici e violenti, in cui spesso la violenza è di default attribuita a tratti narcisistici di personalità senza aver effettuato diagnosi da esperti del settore. Puoi trovare qui un esempio. Per questo ci teniamo a dire la nostra, come sempre rifacendoci alla letteratura scientifica, e divulgare le informazioni empiricamente corroborate su questa condizione patologica. Lo facciamo proponendovi una recente review pubblicata su Frontiers in Psychiatry ad opera di un gruppo di ricerca italiano. Gli autori asseriscono che il disturbo narcisistico di personalità è caratterizzato da egocentrismo, grandiosità, sfruttamento degli altri e mancanza di empatia. Le persone con questo disturbo possono passare da una forma palese, principalmente con grandiosità, a una presentazione nascosta, con paure, ipersensibilità e dipendenza dagli altri. L’empatia rappresenta un punto chiave per individuare le persone affette da disturbo narcisistico di personalità perché, anche se descritta come ridotta, gioca un ruolo fondamentale nello sfruttamento e nella manipolazione. In questa revisione della letteratura sono stati inclusi cinquantadue articoli che analizzavano possibili problemi nell’atteggiamento empatico delle persone con disturbo narcisistico di personalità. L’empatia è la capacità di comprendere e sentire le emozioni degli altri. Non è un costrutto unitario e può essere distinto in cognitivo e affettivo. Potrebbe essere incanalato in comportamenti prosociali e antisociali. Un tratto cruciale identificato nell’empatia narcisistica è la dissonanza affettiva che è strettamente correlata alla rivalità come parte della tetrade oscura (narcisismo, machiavellismo, psicopatia e sadismo). I soggetti affetti da disturbo narcisistico di personalità mostrano una maggiore compromissione degli aspetti affettivi mentre la parte cognitiva dell'empatia appare preservata. Gli autori concludono che salvare almeno gli aspetti cognitivi dell'empatia può contribuire al miglioramento terapeutico degli aspetti affettivi, e portare i pazienti verso una maggior elasticizzazione della propria struttura di personalità riducendo sintomi, disagio affettivo e comportamenti disfunzionali.
Eccovi l’articolo:
The dark side of empathy in narcissistic personality disorder.
2. E tu di che generazione sei?
Siamo bombardati da informazioni, che ci arrivano principalmente attraverso uno schermo. E se per le generazioni “di una volta” ciò può rappresentare un non problema, tutt’altra storia riguarda i giovani, i quali passano ore davanti allo schermo correndo seri rischi per la propria salute mentale. Qui trovi un approfondimento sulla distinzione tra generazioni e gli aspetti che più le caratterizzano. La revisione che vi proponiamo ha due obiettivi principali: (1) offrire un esame equilibrato dei recenti risultati sulla relazione tra l'attività media sullo schermo (SMA) in individui giovani e risultati quali modelli di sonno, disturbi dell'umore, preoccupazioni legate all'ansia e processi cognitivi; e (2) introdurre un nuovo modello di sistema multilivello che integri questi risultati, risolva le contraddizioni presenti in letteratura e guidi gli studi futuri nell’esame delle covariate chiave che influenzano la relazione SMA-salute mentale. I risultati principali mostrano:
· diverse meta-analisi rivelano un’associazione significativa tra SMA e problemi di salute mentale, in particolare ansia e depressione, inclusi effetti negativi specifici legati al tempo prolungato davanti allo schermo;
· prove sostanziali indicano che la SMA ha effetti sia immediati che a lungo termine sulla durata e sulla qualità del sonno;
· la relazione tra SMA e funzionamento cognitivo è complessa, con risultati contrastanti che mostrano associazioni sia positive che negative;
· la relazione sfaccettata tra SMA e vari aspetti della vita adolescenziale è influenzata da un'ampia gamma di fattori ambientali e contestuali.
La SMA in gioventù è meglio compresa all'interno di un sistema complesso che comprende fattori individuali, caregiver, scuola, pari e ambientali, come inquadrato dalla teoria dei sistemi ecologici di Bronfenbrenner, che identifica cinque sistemi interconnessi (microsistema, mesosistema, esosistema, macrosistema e cronosistema) che influenzano sviluppo sia a livello prossimale che distale dell’ambiente; trovi qui una breve panoramica su questa teoria. Questo modello fornisce un quadro per la ricerca futura per esaminare queste interazioni, considerando i fattori moderatori, e per sviluppare interventi mirati che possano mitigare i potenziali effetti avversi della SMA sul benessere mentale.
Eccovi l’articolo:
Screen media activity in youth: A critical review of mental health and neuroscience findings.