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MARZO 2023: POPMED #12

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MARZO 2023: POPMED #12

I tuoi 10 link di approfondimento. Scoprili qui!

Raffaele Avico
and
Francesco Della Gatta
Mar 1
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MARZO 2023: POPMED #12

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PREMESSA.

Ciao, siamo Raffaele Avico, Francesco Della Gatta e Andrea Pisano e questa è PopMed, una newsletter a tema “salute mentale”, attraverso cui ogni due settimane riceverai 10 link ad articoli “compulsati” da PubMed -l’archivio in ambito di letteratura biomedica più vasto al mondo, online dal 1996.

Per scelta editoriale ti verranno inviati articoli a libera consultazione, molto spesso scritti in lingua inglese. I link provengono da riviste specializzate, ad alto fattore di impatto, e rimandano ad articoli di recentissima pubblicazione.

Questo ti garantirà un affaccio sulle “avanguardie” di ricerca e sulle scoperte più interessanti e recenti in tema “salute mentale”.

Troverai anche un articolo storico riesumato dall’archivio, scelto per l’impatto culturale sulla comunità scientifica, o per la sua rilevanza nel “gioco della scienza” dimostrata nel tempo.

Buona lettura!

Marzo 2023: Popmed #12

  1. Abbiamo già scritto qui su Popmed dei rischi della dipendenza da smartphone, di come il tutto sia ampiamente sottovalutato, di come il fenomeno stia frammentando la possibilità di immergersi verticalmente in un task. Recentemente è stato pubblicato un articolo che indaga il concetto di “salienza” in relazione allo smartphone.
    Il punto di questo studio era dimostrare come la semplice presenza del telefono nei pressi di un individuo, fosse in grado di assorbire una quota significativa delle sue capacità cognitive, di fatto diminuendole.
    Si tratta di uno dei primi studi che indagano l’effetto della semplice presenza dello smarphone sulle capacità cognitive e attenzionali di un individuo, senza che necessariamente vi sia un altro compito da svolgere o un’interazione fisica con il telefono. Inoltre, gli autori sottolineano che l’effetto pare presentarsi anche nella consapevolezza a riguardo dello spegnimento del telefono stesso, o con lo schermo non visibile, cosa che dovrebbe farci ragionare sul potere che questo oggetto ha nel contesto delle nostre vite quotidiane. Sembrerebbe esistere una sorta di bisogno “sub-cosciente” di “monitorarlo”. Concludono con un consiglio chiaro: “however, our data suggest at least one simple solution: separation”. Trovi qui l'articolo: Brain Drain: The Mere Presence of One’s Own Smartphone Reduces Available Cognitive Capacity

  2. Chiunque abbia “bazzicato” l’area della ricerca e degli psichedelici, conosce il lavoro di Giorgio Samorini, un ricercatore indipendente, botanico, che sul suo sito ha scritto decine di approfondimenti relativi alle più disparate questioni inerenti il tema delle “piante psichedeliche" e degli "psichedelici" in generale. In una sezione del suo sito, “Archeologia delle droghe”, Samorini indaga il tema psichedelico in senso pre-istorico: “è l’archeologia a sopperire la mancanza di documentazione letteraria dei tempi preistorici, fornendo una mole di dati sempre più cospicua, di pari passo con l’evolversi delle tecniche e delle strumentazioni archeometriche.”.
    Sempre più chiara appare la presenza di segni a indicare l’uso di psichedelici in periodo pre-classico: è probabile che l’uso di alcol abbia soppiantato storicamente l’uso di un numero più variegato e ampio di piante psicotrope, storicamente, da sempre presenti in ambito di “psichedelia” mondiale.
    Alcuni studiosi mettono in connessione l’uso dei funghi allucinogeni, per esempio, alla nascita di forme di espressione come la musica e l'arte in sè, ipotizzando addirittura che l'uso di funghi con proprietà psicotrope abbia favorito se non creato la socialità umana, facilitando l’adattamento dell’uomo al suo contesto anche in periodo preistorico.
    A proposito di questo tema, è stato di recente pubblicato un articolo esauriente e chiaro in cui ci si chiede se una dieta contenente funghi allucinogeni, non abbia appunto favorito un migliore adattamento dell’uomo al suo contesto, quando non promosso uno sviluppo del cervello anche in senso neuroanatomico (“The presence of psychedelics in the early human diet may have also favored positive selection for exaggerated cortical plasticity – which apparently is a uniquely human derivation– and for the expansion of key functional networks involved in the enhancement of cognitive functions in humans compared to other primate species”). Trovi qui l’articolo: Psychedelics, Sociality, and Human Evolution

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