Abbiamo chiesto a Flavio Cannistrà di chiarirci le “basi” teoriche della psicoterapia a seduta singola: Flavio ci ha spiegato da dove viene questo approccio, chi l’ha teorizzato, come si svolge un lavoro clinico impostato in questo modo e ci ha fornito alcune indicazioni di approfondimento (che riportiamo in calce).
Approcciarsi a un paziente in questo modo significa dare valore e importanza a ogni singolo incontro: Cannistrà ci ricorda che “una singola seduta” è statisticamente il dato che più ricorre tra chi si approcci alla psicoterapia.
Partendo da questo assunto, l'approccio a seduta singola sviluppa un metodo che pensa al paziente come ad un soggetto attivo, saldamente alleato con il/la terapeuta, in grado di fare molto lavoro anche “in autonomia”.
Vi invitiamo a dare un’occhiata anche alla scuola fondata di Cannistrà insieme a Federico Piccirilli, a questo sito.
Di seguito la bibliografia consigliataci da Cannistrà, per chi volesse approfondire:
Bennett, S. D., Myles-Hooton, P., Schleider, J. L., & Shafran, R. (Eds.) (2022). The Oxford Guide to Brief and Low Intensity Interventions for Children and Young People. Oxford University Press.
Cannistrà, F. & Hoyt, M. F. (2025). Single Session Therapies. Why and How One-At-A-Time Mindsets are Effective. Routledge.
Cannistrà, F. & Piccirilli, F. (2018). Terapia a seduta singola. Principi e pratiche. Giunti.
Hoyt, M. F. & Cannistrà, F. (2023). Conversazioni di terapia breve. EPC.
Hoyt, M. F. & Talmon, M. (2014). Capturing the moment. (tr. it. Terapia a seduta singola e servizi walk-in. Capturing the moment. CISU, 2018).
Schleider, J. L., Zapata J.P., Rapoport, A., Wescott, A., Ghosh, A., Kaveladze, B., Szkody, E., & Ahuvia I. (2025). Single-session interventions for mental health problems and service engagement: umbrella review of systematic reviews and meta-analyses. Annual Review of Clinical Psychology, 21.
Talmon, M. (1990). Single Session Therapy. Jossey-Bass (tr. it. Psicoterapia a seduta singola. Erickson, 1996).
Qui l’intervista, buona visione!