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POPMed Talks #11: Lucia Tombolini
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POPMed Talks #11: Lucia Tombolini

Un'introduzione al concetto di Sistema Motivazionale in clinica

Abbiamo intervistato Lucia Tombolini, psichiatra e docente, storica collaboratrice di Giovanni Liotti, a proposito dei Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI). 

Quello che ne è emerso è un ottimo dialogo per chi voglia meglio comprendere questa “lente” interpretativa su diversi fenomeni clinici.

I Sistemi Motivazionali sono innati, si sviluppano prima della coscienza e viaggiano in parallelo ad essa, nel senso che possono essere attivati senza che noi se ne sia pienamente consapevoli; ogni SMI ha inoltre un suo punto di innesco e una sua meta (per esempio il pianto di un bambino -innesco, il seguente intervento di accudimento e la riparazione dello stato di tranquillità nel bambino -meta-, nella cornice del sistema di accudimento da parte di un genitore). 

Come ci spiega Tombolini in questa intervista, le cose funzionano bene quando i Sistemi Motivazionali esauriscono il loro compito in modo lineare, essendo attivati e poi “spenti” a partire dalle richieste dell’ambiente, o seguendo dinamiche psicologiche interiori (il senso di isolamento e solitudine, per esempio, può attivare internamente una richiesta di accudimento, che può trovare un suo compimento nel fantasticare la presenza di un altro, cosa in grado -fino a un certo punto- di “spegnere” il SMI, riportando l'individuo a una condizione di tranquillità -il che ci fa pensare a quei Sistemi Motivazionali che non sono propriamente "interpersonali", nel senso che possono esprimersi anche in solitudine).

Come ci spiega Lucia Tombolini in questa puntata di POPMed Talks, alcune forme di psicopatologia sono innescate da “fraintendimenti” sui Sistemi Motivazionali: ne parla in modo approfondito Fabio Monticelli nell’ultimo libro scritto insieme a Liotti “L’evoluzione delle emozioni e dei sistemi motivazionali”. 

In altri casi possiamo usare la “lente” degli SMI per leggere particolari sintomi, come il panico o l’ansia (da leggere come, per esempio, un Sistema Motivazionale di attaccamento che non trova un punto di arrivo né raggiunge la sua meta) o alcune forme di depressione da “esaurimento”, vissute dagli individui come “fallimenti nel loro sistema di controllo/accudimento”.

La teoria dei Sistemi Motivazionali è potenzialmente in grado di “superare” (o almeno di affiancare) la prospettiva pulsionale che Freud aveva pensato come “basale” nel funzionamento psichico. Per Freud le pulsioni erano “rappresentanti” del corpo entro il “reame” della mente, fenomeni psicologici direttamente derivanti dal corpo, elementi di “confine” tra il somatico e la psiche: la psicologia di un individuo sarebbe stata, per Freud, “determinata” dalla forma della loro “organizzazione”.
Parliamo invece, con i Sistemi Motivazionali, di un insieme di comportamenti a base innata che si sviluppano fin dalla vita intrauterina, “regali” dell’evoluzione in grado di muovere il soggetto a comportamenti e relazioni, fin dalla sua nascita. 

Come si nota, l’aspetto "evoluzionistico “ della faccenda è qui centrale.

Buon ascolto!

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Qual è l’idea di questo podcast? Conoscere, intervistare e dialogare con professionisti della cura, esperti nella propria area di competenza, sull’onda del ”giornalismo utile”, porgendo loro domande a proposito della “pratica” quotidiana e trovare in essi un’altra fonte diretta di conoscenza parallela a quella strettamente scientifica, altrettanto essenziale.