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POPMed Talks #3: Giancarlo Dimaggio
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POPMed Talks #3: Giancarlo Dimaggio

Un'intervista a Giancarlo Dimaggio sui princìpi cardine del modello della Terapia Metacognitiva Interpersonale

Abbiamo intervistato Giancarlo Dimaggio sulla Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI).

Giancarlo è psichiatra e psicoterapeuta, il riferimento attuale in Italia per il modello dalla TMI, e ce lo ha descritto nei suoi princìpi cardine, e a riguardo delle influenze che hanno fatto da “basamento” alla sua formalizzazione teorica.

A riguardo delle influenze fondamentali per la TMI, Giancarlo ha citato in questa intervista:

  1. il lavoro di Semerari e del suo gruppo (il Terzocentro di Roma) a proposito della terapia metacognitiva. Semerari ha dato fondamentale impulso a un filone di studi in ambito di psicoterapia orientati a capire la metacognizione nei disturbi di personalità (per esempio con la pubblicazione di questo utilissimo libro)

  2. Fonagy, a riguardo del concetto di mentalizzazione

  3. la psicoanalisi relazionale, e in particolare il lavoro di Stephen Mitchell e di Harry Sullivan

  4. il concetto di Sé Dialogico, di cui abbiamo già parlato qui su PopMED (*)

  5. i lavori di Lester B. Luborsky sul transfert, e quelli fatti con Crist-Christoph sul concetto di schema intepersonale maladattivo (nel prima citato saggio di Semerari e Dimaggio stesso, quest’ultimo viene chiamato ciclo interpersonale problematico: al di là della formulazione verbale, rimane un concetto di fondamentale importanza per il modello TMI -si veda: https://www.stateofmind.it/2019/02/schema-interpersonale-tmi/)

Per quanto riguarda i consigli di approfondimento, lasciamo a Dimaggio la parola: anticipiamo solamente l’uscita di un suo nuovo saggio (aprile 2024) dal titolo “Relazione terapeutica e tecnica esperienziale” (qui la scheda per acquistarlo).

Qui di seguito le domande fatte a Dimaggio nell’intervista:

  • Giancarlo, ci vorresti dare una tua breve presentazione?

  • Giancarlo, ci racconti i pilastri teorici più importanti della Terapia Metacognitiva Interpersonale? E come mai è una terapia “metacognitiva”?

  • Giancarlo, in senso teorico quali sono le teorie precedenti alla TMI? Intendo con questo gli “affluenti” che nel tempo hanno contribuito a rendere questo “fiume” così nutrito e potente?

  • Giancarlo, come interviene il terapeuta TMI in senso clinico? Facciamo un esempio: come lavoreresti con gli attacchi di panico?

  • Giancarlo, cosa distingue la TMI dagli altri approcci?

  • Giancarlo, ci dai qualche spunto per approfondire

Buon ascolto!


(*)
Il concetto di Sé Dialogico è un concetto estremamente interessante, che merita un approfondimento.
La letteratura sul trauma ci ha istruiti al “lavoro sulle parti", usato in psicoterapia nel tentativo di promuovere una maggiore integrazione psicologica. In quest’ultimo caso ci troviamo però nella macroarea della psicotraumatologia, che da tempo si è emancipata dalle altre aree di ricerca psicologico/psicoterapeutica, divenendo qualcosa a sé stante, un contenitore ”nuovo”.
Il Sé Dialogico invece, lo prendiamo dalla letteratura di taglio psicodinamico, e in questo articolo che proponiamo troviamo -oltre all’autore ricordato per averlo concepito, Hubert Hermans- anche Giancarlo Dimaggio, di cui abbiamo spesso parlato qui su Popmed.
Non parliamo qui di trauma quanto di Sé come concetto più vasto e slegato da aspetti necessariamente clinici. Il viene raccontato qui come un oggetto costruito attraverso, per mezzo di un dialogo, grazie a una polifonia di voci che si alternano. Gli autori ci raccontano, in questa prefazione, di un Sé popolato da individui introiettati, che vanno a costruire le voci attraverso cui il pensiero si esprimerà, e di come lo o la psicoterapeuta possa diventare una di queste voci nel corso del processo di psicoterapia. In estrema sintesi, viene qui ben discusso di come il piano inter-mentale possa contaminare, e influenzare (sia in positivo che in negativo) il piano intra-mentale.
Qui troviamo un interessante e utile PDF
che sintetizza per punti i concetti principali a riguardo di questa teoria.
Vi leggiamo sintetizzati i diversi assunti a riguardo del Sè Dialogico: 1) molteplicità, 2) agentività delle diverse sotto-parti, con emozioni e rappresentazioni del corpo diverse. Vengono inoltre riportati in questo PDF alcuni interessanti studi sul tema di come l’interazione madre-bambino riesca a produrre una modificazione, nel corso della crescita, della qualità della memoria autobiografica (per approfondire: https://www.stateofmind.it/2023/02/memoria-autobiografica-bambino/), che andrebbero a confermare l’ipotesi di parti/modalità “introiettate” prima citata. Parlando di parti del Sé, viene giustamente osservato come tra le varie forme psicopatologiche, il “classico” Disturbo Dissociativo dell’Identità (raro, in ogni caso) sia caratterizzato da un’assenza totale di dialogo tra le parti, cosa che appunto invece succede negli individui “sani” .

Eccovi l’articolo:

The Dialogical Self in Psychotherapy

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Qual è l’idea di questo podcast? Conoscere, intervistare e dialogare con professionisti della cura, esperti nella propria area di competenza, sull’onda del ”giornalismo utile”, porgendo loro domande a proposito della “pratica” quotidiana e trovare in essi un’altra fonte diretta di conoscenza parallela a quella strettamente scientifica, altrettanto essenziale.